La mia ombra sfiorava il suo profumo mentre il cuore si domandava quali fossero le stelle che avevano apparecchiato quella tavola. Sorrideva seduta sul suo sgabello di legno mentre suo padre grosso, scorbutico e buono, serviva birra. Sorrideva, ma non era lei la gioia quanto la sensazione della ricerca di una nuova emozione in una strada che da anni avevo abbandonato. Oltre di lei c’era l’incerto, quel bui stellato che sfuggiva dalle mani strette; quella incapacità di fermare nei decenni della vita, quell’obiettivo, quell’anelito.
E u n giorno tutti gli strumenti si vaporizzeranno per lasciarsi dietro solo il vuoto, e la traccia di emozioni così, in grado di stravolgere il mondo.