Archivio dell'autore: originalex

Fija mia, ecco Natale

E allora Fija mia ecco Natale.
Che de regali potevo fatte tanti
na camicetta, un libro un par de guanti
per rendete contenta dentro ar core.

Ma quello che se compra quanto dura
un anno? un mese? un giorno? ’n paro d’ore?
E come poi imbriglia’ in una scadenza
sto sentimento che se chiama amore.

Te lo vorebbi mette in un pacchetto
co ’n fiocco che je desse na parvenza
de acqua bella fresca da na fonte
che spegnete ogni arsura dentro ar petto.

Vorei pe’ te che fosse come un ponte
che te portasse sopra l’infinito
la mamma, tu ed io presi pe’ mano
pe’ sempre in un abbraccio custodito.

Vorei che un giorno, che te parò lontano
leggendo ste du righe ricordassi
che tempo e spazio so come na prassi
mentre in realtà è questo ciò che siamo.

Che se davero dentro a quaa grotta
ce stava ’n regazzino Sarvatore
è come se ogni anno,
ce ridesse la rotta
pe navigà diritti verso er core.

Semo de carne, ma fatti de pensiero
co na speranza sola de sarvasse
capì che quer che conta pe’ davero
è amasse
tutti quanti a modo uguale.

Eccoce fija mia, ora è Natale.


A Cocco

A Cocco,
Te canto ste du righe
Ner giorno che fai quasi cinquant’anni
Che ‘n s è capito ancora come è stato
s’aritrovamo sempre a dì stronzate
a parlá de fiche, botti e danni
Senza nimmanco fermasse a prende fiato

Che me sembrasse che eravamo regazzini
E quanto so passati? Na trentina d’anni?
Pure de più! Ma chi sta dietro ar tempo ?
Quanno le risate so de core e vita
Fanno passà puro li malanni
E nun c’è oriloggio che fischia la partita

Che quarche acciacco, pe esse onesto, soo ritrovamo
Chi c’ha n ginocchio sguincio
Chi quattro capelli
E chi dopo de questo nun vede tanto er dito
Ma manco la sua mano

Li tempi so passati quanto belli
Too ricordi ar Pincio?
Che cor Biscione ‘nseguivamo le mignotte
Ma poi er coraggio annava a fasse fotte
E nun caricavamo manco un paggio.

A Cocco,
Che me vorai scusà
Si tra ste rime uso sto linguaggio
Che a vorte puo sembrá puro vorgare
Ma nell’amicizia vera nun contano le forme
Ce se vo’ bene senza calcolare
Se quello che stai a dì sta tra le norme
O se invece a quarcheduno fa cacare.

07.12.17


You’ve got Time

YOU’VE GOT TIME
Regina Spektor (Music From : “Orange is the new Black” netflix original series)
Key: Bb

Bb
The animals, the animals
G#                                 Bb
Trap trap trap till the cage is full

The cage is full, stay awake
G#                                 Bb
In the dark, count mistakes

The light was off, but now it’s on
G#                                                  Bb
Searching underground for a bit of sun

The sun is out, the day is new
G#
And everyone is waiting, waiting on you

F#                  G#     Bb
And you’ve got time
F#                  G#     Bb
You’ve got time

F#                          Bb-
Think of all the roads
F#                           Bb-
Think of all their crossings
F#                          Bb-
Taking steps is easy
F#             G#          F#
Standing still is hard

F#                                    Bb-
Remember all their faces
F#                                    Bb-
Remember all their voices
F#                          Bb-
Everything is different
F#                    G#           F#
The second time around…

(instrumental)

Bb
The animals, the animals
G#                                 Bb
Trap trap trap till the cage is full

The cage is full, stay awake
G#                                 Bb
In the dark, count mistakes

The light was off, but now it’s on
G#                                                  Bb
Searching underground for a bit of sun

The sun is out, the day is new
G#
And everyone is waiting, waiting on you

F#           G#      Bb
And You’ve got time…


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Origami Crane: la gru – Tutorial


Rubinetti

1) Intro Salvatore
2) Happy Birthday my Bra
3) Serenhouse Molisana (Signora Francesca 1)
4) Iponimi e Iperonimi
5) Signora Francesca
6) Teresian Rapsody

Serenhouse Montaganese

Con la partecipazione di :
Franka, Gimmy, Zio Marco, Zia Patrizia, Zio Lucio, Pietro e Aldo.
All music made with Garageband for Ipad.

Agosto 2016, Montagano (CB)


Wild Origami 1

WildOrigami-Locust


Urban Turtle


A dream within a dream

Take this kiss upon the brow!
And, in parting from you now,
Thus much let me avow –
You are not wrong, who deem
That my days have been a dream;
Yet if hope has flown away
In a night, or in a day,
In a vision, or in none,
Is it therefore the less gone?
All that we see or seem
Is but a dream within a dream.

I stand amid the roar
Of a surf-tormented shore,
And I hold within my hand
Grains of the golden sand –
How few! yet how they creep
Through my fingers to the deep,
While I weep – while I weep!
O God! can I not grasp
Them with a tighter clasp?
O God! can I not save
One from the pitiless wave?
Is all that we see or seem
But a dream within a dream?

Edgar Allan Poe, 1849
_______________
Un sogno dentro un sogno

Eccoti un bacio sulla fronte!
Ed ora che mi sto separando da te
lascia che te lo confessi –
Tu non sbagli dicendo
che i miei giorni sono stati un sogno;
E se anche la speranza è volata via
in una notte, o in un giorno
in una visione  o nel nulla
è forse per questo meno perduta?
Tutto ciò che vediamo o crediamo di vedere
non è che un sogno all’interno di un sogno.

Resto Immobile tra i ruggiti
di una spiaggia tormentata dalle onde
Tenendo nella mia mano
granelli di sabbia dorata
Sono così pochi! Eppure come scivolano via
attraverso le mie dita verso il profondo,
mentre io piango – mentre io piango!
Oh Dio!  Non posso riuscire a trattenerli
con un stretta più forte?
Oh Dio! Non posso salvarne almeno uno
dall’onda impietosa?
Tutto quello che vediamo o crediamo di vedere
non è forse un sogno all’interno di un sogno ?

(Traduzione @originalex)


Storie di altri Passeggeri

 

Storie di Altri Passeggeri

Nei primi anni  in cui sono stato direttore della del giornale di strada  “Shaker, pensieri senza dimora” quando ancora le fondazioni credevano nel sostegno ad una rivista cartacea che parlasse di “strada” dalla voce di chi quella strada l’aveva vissuta sulla sua pelle, ho avuto il privilegio di curare la rubrica “Storie” dove raccoglievamo  interviste fatte ad alcuni ospiti del centro per persone senza dimora “Binario 95”; ospiti molti dei quali in realtà erano loro stessi redatorri del giornale, con le loro poesie, le loro opinioni, i loro racconti. Raggiunto un certo numero di interviste dopo averne parlato con la nostra “redazione di strada”, abbiamo deciso di pubblicarle; unica clausola imposta dagli ospiti, quella che oltre alle loro storie, ci fosse anche quella di colui che li aveva intervistati.
SCHEDA SINOTTICA

ARGOMENTO: La pubblicazione raccoglie dieci interviste alle persone senza dimora del centro di accoglienza Binario 95. Le storie, raccolte da Alessandro Radicchi attraverso la forma dell’intervista giornalistica, sono state pubblicate dal 2008 aL 2013  sul giornale di strada “Shaker, Pensieri senza dimora”. Il ricavato del libro sostiene la realizzazione di Shaker, la rivista scritta dalle persone senza dimora della Stazione Termini di Roma.

TEMI E CONTENUTI: Con la forma narrativa dell’intervista si è cercato di ricostruire la vita degli ospiti di Binario 95, ricomponendo il passato, costruendo il presente e sognando il futuro. Una riflessione accurata sulla vita, sulla strada, sull’amore.


STRUTTURA
: L’introduzione al libro, scritta da Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, denota la particolare attenzione e l’impegno del gruppo ferroviario per il disagio sociale presente nelle stazioni. Le interviste intercettano la curiosità del lettore di conoscere la vita di persone che, spesso, nella nostra società, restano ai margini: storie di difficoltà, di emarginazione sociale, di relazioni sfaldate, ma anche di accoglienza, di speranza e voglia di allontanarsi dal mondo della strada. Chiude il libro l’intervista realizzata dai partecipanti al laboratorio di scrittura di Binario 95
al curatore della pubblicazione, Alessandro Radicchi.

COPERTINA: L’illustrazione di copertina è stata realizzata da Carlo Mazzioli un pittore, già assistente di De Chirico, che ha frequentato il centro Binario 95 per diversi anni, vincendo anche alcuni concorsi di pittura che lo hanno portato ad esporre alla Gare de Lyon di Parigi.


LINGUAGGIO E STILE
: La realtà e le storie hanno uno stile semplice e diretto. Il linguaggio, il più delle volte, è ripreso dal parlato, con espressioni ed idiomi che delineano il carattere degli intervistati.

Il Libro può assere acquistato a 10 euro sul sito www.shaker.roma.it . Il ricavato sarà interamente devoluto per sostenere le attività di reinserimento sociale e lavorativo delle persone senza dimora del Centro Diurno Binario 95 della Stazione di Roma Termini.


SHORTCUTS personalizzate per MAC

SHORTCUTS Personalizzate per singola APP del MAC 
La ricerca Nasce perchè avevo difficoltà ad utilizzare la scorciatoia “aumenta indentazione” nella app Evernote.Dopo varie peripezie sono giunto a questo.
E’ possibile personalizzare gli shortcuts dei vari programmi apple in questo modo
1) Aprire System Preferences
2) Selezionare Keyboard
3) Aprire il tab SHORTCUTS
4) Selezionare APP SHORTCUTS
5) Selezionare + e scegliere il programma dove si vuole applicare la scorciatoia
6) Inserire in Title  IL NOME ESATTO DELLA VOCE DI MENù del programma che si vuole attivare da tastiera (Ad esempio nel caso di Evernote Increase Indent Level)
7) Utilizzando la tastiera (italiana o inglese) che si vuole usare di default inserire  la shortcut desiderata
 Screen Shot 2016-08-11 at 11.36.13
In questo modo è possibile cambiare le shortucuts definite da un singolo programma per una tastiera specifica (tipo americana) ed applicarle alla tastiera del proprio paese (italiana).
Questa procedura risolve in particolare il problema delle Shortcuts che usano le parentesi quadre con la tastiera inglese e che invece non funzionano con la tastiera italiana.