Quando non camminerò più su questo mondo, resteranno le parole, librate nell’eco delle emozioni e impresse nelle opere. Resterà la traccia della deviazione, che il mio esistere avrà generato nel tempo e nelle persone.
Poi null’altro.
La bolla di sapone che oggi racchiude ogni mia vibrazione, che contiene il mondo creato giorno dopo giorno, ad ogni incontro, in ogni parola, che delimita un pensiero e un’esistenza, scoppierà, sciogliendo i limiti e i legami che ci hanno ancorato a questo tempo. Se l’oltre esiste, non ci é concesso capirlo; se di tutto quel divenire si possa salvare traccia, non ci è dato di comprenderlo.
E per quanto gli studi, i pensieri, le chiese, ci indichino vie, la nostra scatola nera continua a restare chiusa, serrata, per poi disfarsi col tempo.
Non esiste che l’ora, quindi. Il momento più puro e reale di manifestazione di noi. Qui, nell’eco delle parole scritte, nel riflesso di uno sguardo, perso e incerto.
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